Testimonianza di una Monaca Benedettina.


Il cammino verso Dio è fatto di tanti passi, tutti ugualmente importanti.

La scoperta consapevole e razionale della chiamata alla vita consacrata ha rappresentato per me, personalmente, il completamento di un percorso, durato anni, nei quali ho potuto assaporare e sperimentare la bontà e la fedeltà di Dio. Ed è proprio questa fedeltà che, nel Salmo 56, viene elevata “fino alle nubi”, che ha permesso alla mia razionalità e al mio bisogno di logica di incontrarsi con l’essenza stessa della fede, traducendo in vissuto e in esperienze concrete tutto ciò che cercavo di dominare con l’intelletto e che mi ostinavo a sostenere con le mie sole forze. 

La vocazione alla vita religiosa ha trovato la sua capacità di risposta quando, pur lottando contro le mie resistenze, il mio passato, i miei limiti umani, non rifiutando di andare controcorrente, ho capito che stavo per fare ciò che il mio cuore profondamente desiderava, perché coincideva perfettamente con il volere di Dio.

Quando il Signore chiama è difficile resistere; il travaglio interiore dovuto alle resistenze umane e alla paura di rischiare tutto per ciò che non si vede e non si tocca con mano aiuta a pronunciare quel “sì” che conforma la nostra volontà al progetto divino.

Il nostro servizio di lode, il militare sotto una Regola e un Abate, lo stile di vita che teniamo in virtù della chiamata ricevuta non è solo a beneficio della nostra crescita umana e spirituale, ma abbraccia un grappolo di persone che ci sono affidate: quanti, cioè, sono chiamati ad alimentarsi di quella linfa che può scorrere e ristorare la vita grazie a quel sì che siamo chiamate a pronunciare ogni giorno attraverso la donazione e il servizio fraterno.

Che il primo passo poi lo compia Dio, è definizione oramai certa e sperimentata; mi ritorna sempre in mente, raccontando la mia vocazione o ascoltando la chiamata che il Signore ha fatto alle mie consorelle, quei passi della Scrittura nei quali si pone in evidenza l’iniziativa di Dio: “Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni” (Ger 1,5), o ancora “Ascoltatemi, o isole, udite attentamente nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome” (Is 49,1).