La Solennità di tutti i Santi ci ricorda che la santità non è uno stato di beatitudine fuori dall’esperienza della vita, ma è una beatitudine nascosta al fondo di questa nostra vita.

E anche lì dove c’è pianto, mancanza, ingiustizia, cose che non vanno, lì è nascosta una gioia che la si può incontrare solo a patto che si smetta di desiderare solo di avere un’altra vita, e si comincia ad approfondire la propria.

Siamo nati per la Santità

La chiamata alla santità è la chiamata a valorizzare quel lato della nostra vita in cui facciamo più fatica, in cui ci sperimentiamo perdenti, poveri, scartati. È un lato della nostra vita che solitamente nascondiamo, di cui abbiamo vergogna ma che se consegnato all’amore di Dio diventa il nostro vero capolavoro. Infatti i santi non sono innanzitutto coloro che fanno qualcosa, ma coloro che si lasciano fare dall’Amore di Dio. Essi ristabiliscono il primato di Dio nella loro vita, e non si lasciano sedurre né da sé stessi, né da quello che di bello o di brutto gli sta capitando.

Chi scopre questa via non ha una luce intorno alla testa, ma una luce interiore che lo fa camminare da amato anche in mezzo alle sventure.

La santità – ha ricordato recentemente Papa Francesco – “non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano”.

Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa.

Sei uno studente o un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli.

Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù

Sei un consacrato/a ? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione

I santi sono un popolo di affidati a cui oggi noi tutti ci affidiamo perché ci insegnino il loro stesso segreto.